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Roma, 8 marzo 1569
Med. 5085, [già num. 39], c. 63r-v.
aHo sentito con molto piacere che a Vostra Eccellenza havesse sodisfatto la risposta ch’io detti a quelli due cardinali col disegno mio appresso et nell’altre simili occasioni mi governarò nelle parole conforme all’ordine prudente che la me ne da, poiché nelli effetti già so qual sia la mente sua. Così et l’opra risponderà alle parole et l’una et l’altre alla volontà di Vostra Eccellenza, alla quale havrò sempre la mira principalmente.
Alla condotta del signor Agnolo si sono aggiunti 125 cavalli et era tirata a 300 se non fusse venuto poi in consideratione il respetto del signor Giovanni Orsino. Così d’hora in hora si mutano facilmente le cose di qua. Che è quanto m’occorre dire a Vostra Eccellenza in risposta della sua. Et resto baciandogli la mano con pregarle ogni prosperità.
Di Roma li viii di marzo 1569b.
//c.63v.// [Post scritto] Visitando la signora donna Giovanna d’Aragona ella dopo molti complimenti mi ricercò con molta instanza ch’io pregassi Vostra Eccellenza a contentarsi d’accettare per dama al servitio di donna Leonora per a tempo una figliola d’un fratello di messer Alessandro Piccolomini, nata per madre di casa Simoncelli, la quale è hora d’età di x anni, dipingendola così gentile, ben creata et dotata di tanto buone parti quanto possa desiderarsi in quell’età. Non ho potuto mancare di far l’offitio et aspettarò che Vostra Eccellenza mi riscriva quanto le sarà piaciuto di risolvere per potere mostrare ch’io non me lo sia dismenticato.
Stetti quattro giorni a Paloc et, se ben incontrai il tempo assai contrario, godetti non di meno dell’aria et presi recreatione di quello esercitio.
a Dopo la formula introduttiva della lettera si legge un’annotazione di Cosimo I: “con uno negotiale alla tornata”.
b Segue Volti.
c Apalo Ms. interl. sup.