Il cardinal Ferdinando a Bartolomeo Concini

Printer-friendly versionPrinter-friendly version

Roma, 13 giugno 1571

Med. 5085, [già num. 224], c. 470r.

Magnifico messer Bartolomeo amatissimo,

sarò con Pacecco secondo il ricordo vostro et quanto giudicaremo espediente per servitio di loro Altezze a tanto sarà prontissima l’opera mia. Sua Santità ha detto più volte tanto chiaramente non volere contendere di leggerezza con le annulationi di proteste ecc. che non so perché mi si butti adosso di tentarla di nuovo per una manifesta repulsa, sendo questo un negotio che ha bisogno di chi mostri la necessità in iure, come potria attamente fare il Camaiano o sia richiesto con propria carta di Sua Altezza la quale io presentarei, sebene so che non servirebbe a fare frutto et credo assai meglio volgere la mira a quella forma d’accordo che l’ambasciatore cesareo propone, poiché Sua Santità dopo questo protesto non se ne discosta, come quella che fugge l’occasion di patire in dignità, o di guastare questa Lega che ella ha condotta con tanta fatica. Altro per hora non ho che dirvi in risposta, però col fine vi prego ogni contento.

Di Roma li 13 di giugno 1571.

Vostro Ferdinando cardinal de Medici.