Il cardinal Ferdinando a Giovanna d’Austria

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Roma, 11 maggio 1571

Med. 5085, [già num. 197], c. 412r.

Serenissima Signora mia osservandissima,

desiderando, sì come è debito mio, di compiacere a Vostra Altezza in tutto quello che mi viene comandato da lei, molto più debbo obedirla et servirla in favorir quelli che mi sono servitori come è il barone Battaglino, al quale non mancarò di presente d’ogni aiuto et favore acciòa possa conseguire il desiderio che ha d’andare a dare qualche assetto alle cose sue, come da lei mi viene scritto. Quanto poi al provedere suo fratello d’una abbazia, bisognarà aspettare che venga l’occasione di cosa che col mezo mio si possa ottenere, che all’hora vedrà quanto mi sia caro il servirla. Né sendo questa per altro, faccio fine baciando le mani et pregandole ogni prosperità.

Di Roma li xi di maggio mdlxxi.

Di Vostra Altezza affetionatissimo servitore Ferdinando cardinale de Medici.

a Segue si barrato.