
Roma, 3 gennaio 1586
Med. 5092, n° 105 (c. 274rv), firma autografa
Allegata al n° 104 (268r-271r)
//c. 274r//
Molto magnifico mio amatissimo. Fra il cavaliere Urbano [1] et il Grancancelliere [2] era passato certo proposito di me, il ragguaglio del quale datomi da lui, mi obligò di ringratiarlo con una passata di belle parole, per le quali egli s’era tanto più acceso nella volontà mostrata prima verso di me, et oltra quel che, rispondendo, me n’accenna, haveva voluto dichiararsi più apertamente con l’Urbani, che in rivedersi con Sua Maestà Cesarea [3], voleva proporle che di me si valesse nella protettione. Etc. Quel che harà fatto, o sia per seguire, pare che debba aspettarsi dalli avvisi suoi, co’ quali et non prima scorgo io di potere fare opera alcuna, dovendo dependere questo dalle resolutioni di quella Corte, nella quale non conviene che per la mia parte si faccia instanza di cosa, che altro cardinale tenga. Tutta questa cosa nasce dalle pretensioni di questo ambasciatore [4] fratello di Madruccio, del quale io ritraggo che l’Imperatore non ha mai havuto molto gusto, et tanto meno dopo che Sua Maestà lo pagò di buona somma per il decorso circa due anni sono per la licenza, che pur domandava; dopo la quale pare che tratti seco, come se non ci fusse, et egli grida, soffocandolo il debito, sì che non può né starci, né andarsene. Quella protettione pare che non saria incompatibile con la di Spagna (sic!) più che siano li negotii di Madruccio [5] co’quella d’Alemagna, come potrete dire a Sua Altezza per sua notitia, et per quanto m’occorra in questo particolare. Et mi vi offero.
Di Roma li iij di gennaro 1586
Al piacer vostro
Ferdinando cardinale de’ Medici
a
//c. 274v//
Poscritta. Ho poi parlato con Madruccio, il quale mi è entrato nelle cose sue di Germania, dicendo non havere domandata licenza, ma che volentieri se n’andaria a stare a Trento, perché qui spende et danari dell’Imperatore non si veggono, et biasima quel negotio. Il papa anco m’ha detto havere inteso dal nuntio il medesimo che voi costà, et ordinatoli, che dica all’Imperatore che non dovria privarsi d’un’ministro sì fatto, et forse Madruccio medesimo ha parte in questo offitio, ond’io concludo, che non saria bene che io fussi nominato in questo, ciò è che si facesse alcuna dichiaratione, se la protettione dopo la licenza non vacasse almeno un anno in circa per li respetti che potete considerare. Etc.