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Roma, 6 aprile 1570
Med. 5085, [già num. 112], c. 218r.
L’amorevolezza del secretario Rusticuccio nelle cose nostre so esser talmente nota a Vostra Altezza che ella stimi superfluo le altrui raccomandationi nelle sue. Tuttavia, venendo questo suo nipote per fermarsi appresso di lei, come ella si è contentata, ho voluto per sua et mia sodisfattione accompagnarlo di questa carta et raccomandarglielo con quella efficacia ch’io posso maggiore, pregandola a vederlo volentieri et esserli cortese della gratia sua, ch’io le n’harò obligatione et con tutto l’animo le baso la mano.
Di Roma li vi di aprile 1570a.
a Annotazione di Cosimo I: “Rispondasi che sa ben quanto le cose del Rusticuccio ci saranno sempre a quore”.