Il cardinale Ferdinando al granduca Francesco I

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Roma, 7 agosto 1587

Med. 5092, n° 211 (c. 533r), firma autografa

//c. 533r//

Di questa mia sarà esibitore il padre commissario generale de Zoccolanti [1] che se ne viene a visitare quella provincia di Toscana. Egli le trattarà a nome suo et del suo generale [2] d’un’frate Lionardo Sardo schiavo in Tripoli malissimo trattato da suo padrone, con sola mira, come dicono quel consolo franzese, et alcuni gesuiti, d’havere in cambio con tal mezo un Mami, o Rosaono, che è su le galere di Vostra Altezza già tre anni sono preso da loro. Et la supplicarà di concedergliene per fare la carità di liberare il misero frate. Io non so più di quel che mi dicono loro, che sono homini da bene, et degni di fede, et non potendo lassare di compiacerli del mio mezo, la prego di udirlo volentieri, et renderglisi più che può gratiosa, che le n’harò obligo; et le bacio la mano.
Di Roma li vij di agosto M.D.LXXXVIJ.


1. Tommaso da Massa.