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Roma, 1 luglio 1585
Med. 5092, n° 55 (cc.139r), firma autografa
//c. 139r//
Sabato scrissi et hora poco altro m’accade, che dare conto della buona salute mia, et della (sic!), che desidero conforme in Vostra Altezza. Premendo all’ambasciatore per cagione di frutti di Cortona l’espeditione presta di quella chiesa, stamane s’è fatto sì, che Sua Santità s’è contentata che si preconizi, sendoli mostrato, che questo non impedisca d’aspettarsene la risposta di Vostra Altezza prima che si proponga, ma che intanto s’avanzi questo tempo intermedio fra l’un consistoro e l’altro. Una gran bolla ha fatto Sua Santità contra banditi, et in questo preme ella grandemente et farà profitto, poiché non ha chi li guasti il governo con li assicuramenti che furno usati nell’altro pontificato. Un’altra parimenti con la quale proibisce che nessun forestiero possa comprare beni o feudi fuor delle x miglia da Roma, et che nessuno possa vendere castelli in alcuna parte di questo Stato senza espressa licenza. In queste cose della iurisdittione, et particolarmente nell’esecutione delle lettere, et espeditioni apostoliche, si mostra severa, et perché facile si vede a rompersi con tali occasioni ho voluto dirlo a Vostra Altezza acciò che faccia avvertiti li suoi ministri di non dare materia a qualche disgusto nostro con alcuno delli modi usati qualche volta, che sarà quanto m’accade. Et le bacio la mano.
Di Roma il primo di luglio M.D.LXXXV.