
Roma, 30 aprile 1570
Med. 5085, [già num. 123], c. 245r.
Nel ritorno mio, che tutta via si va appressando, debbe Raffaello Fortunati tornarsene al confino di Pistoia per osservanza degli ordini di Vostra Eccellenza, se ella non ne dispensa in qualche modo con la gratia sua, per la quale desiderando io che mi si renda il servitio suo più libero o presente o vicino et si tolgano a lui l’incommodità dell’esilio, vengo a pregarla che, sendole porta di costà per esso una supplica sopra questo suo particolare, sia servita di concedere o la gratia libera com’io più desidererei, o almeno una permutatione per fuor delle porte di Firenze, senza prescrittione d’altro termine. Egli mi serve tuttavia con tale mia sodisfattione che non posso non desiderare et chieder per lui questo commodo, chea intanto è ancor mio, et reputarmi obligato a Vostra Eccellenza se si degnarà di favorirne come di nuovo la supplico et con questo fine gli baso la mano ecc.
Di Roma li xxx d’aprile mdlxx.
a Che ripetuto nel testo.