Informazione sulla causa che contrappone il vescovo di Sarsina al vescovo di San Sepolcro

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Roma, [1 novembre 1585]

Med. 5092, n° 91/2 (c. 223rv)

Informazione sulla causa che contrappone il vescovo di Sarsinaa al vescovo di San Sepolcrob

//c. 223r//

Ancorché il vescovo di Sarsina dal dì, che furono pubblicati li decreti del Concilio di Trento, havesse sempre visitato l’Abbadia, et giurisdittione della Valle di Bagno (qual pretendono li padri Camaldolesi, che sia nullius Dioececesis) et che oltre li decreti del Concilio, qual da cotal visita al più propinquo vescovo, Pio V di santa memoria per breve particolare et in essecutione di detti decreti, commettesse all’istesso vescovo di Sarsina la visita sodetta, non essendo quella valle distante da Sarsina più d’otto miglia.
Già tre anni sono, o circa, il Reverendissimo del Borgo San Sepolcro [1], se bene sta distante vinti quattro miglia, et più, né può passare in quel paese, che non passi per la diocese di Sarsina, venne in openione, che quella valle di Bagno fosse sua diocese, se bene egli per avanti haveva ordinato molti preti di quella valle con la licenza del vescovo di Sarsina, turbando, et molestando esso vescovo di Sarsina, propose alcuni editti, et volse fare in quel paese alcuni atti giurisdittionali, del che se ne lamentò il vescovo di Sarsina, et hebbe ricorso a Roma, facendo commettere la causa sopra le molestationi, et inquietationi, che le venivano fatte da Sua Signoria Reverendissima et poi con buona gratia del Serenissimo Granduca di Toscana, esso Reverendissimo del Borgo fu citato, et inhibito.
Poco di poi il vescovo di Sarsina fu richiesto a volere compromettere cotal differenza et se ne contentò, con animo poi d’essere udito da gl’arbitri, et avanti di loro produr tutte le sue raggioni;
Tra tanto parve alla santa memoria di papa Gregorio [2] di mandare il vescovo di Sarsina a visitare diverse città, et provincie. Mà tornato dal Piemonte, li fu riferito, che monsignor del Borgo havea ottenuto una sentenza a favore suo senza havere citata la //c. 223v// parte, né a produr le sue raggioni, neanche ad udire la sentenza, la quale oltre il diffetto, che ha della nullità manifesta, grava grandemente esso vescovo di Sarsina, il quale per debito, et osservanza del giuramento, che ha di diffendere  le ragioni della sua chiesa vorria far rivedere detta sentenza, et proceder nella causa già comenciata, mà non intende fare cosa alcuna salvo che con buona gratia di Sua Altessa Serenissima, se bene spera, che anche in ciò debba essere benigna, et gratiosa, come fu quando le concesse licenza di fare citare il detto Reverendissimo del Borgo. Etc.

 
1. Alessandro Borghi.
 
a Angelo Perucci, vescovo di Sarsina dal 3 aprile 1581, al 1600.
b Niccolò Tornabuoni, vescovo di Borgo San Sepolcro dal 29 maggio 1560, al 13 aprile 1598.