Piero Usimbardi a Bartolomeo Concini

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Roma, 5 aprile 1572

Med. 5087, n. 43 (c. 114r).

Lettera integralmente autografa.

Molto magnifico Signor mio osservandissimo,

hiersera scrisse il cardinale delo stato di Sua Santità quel che si poteva a quell’hora. Venne poi la notte, la quale stamane s’è inteso esser stata molto contraria et senza riposo, havendo Sua Beatitudine dormito più tosto meno che più di due hore. Pure stamane n’ha dormite poi sul tardi dopo la messa altre due o poco meno, et dal magnare ha preso recreatione sì che le par di star bene. Questo poco travaglio è successo su il quarto della luna, ma non è stato però tale che ella non voglia per ciò domattina comparire a dar la benedittione publica su la loggia, et però se ne starà nelle stanze più vicine per farsi veder poi su l’hora a punto. Ho voluto darne questo breve ragguaglio a Vostra Signoria, soggiugnendole che non ci è però stravaganza tale che levi la speranza che si dette iersera. Et le bacio la mano.

Di Roma li 5 di aprile 1572.

Di vostra Signoria molto magnifica affetionatissimo servitore Piero Usimbardi.