Fabrizio da Correggio al cardinale Ferdinando de Medici

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[aprile 1586]

Med. 5092, n° 118/2 (c. 317r)

Allegata al n° 118 (c. 316r)
 
//c. 317r//
 
Illustrissimo et Reverendissimo signore
 
Fabritio di Correggio supplica a Vostra Signoria Illustrissima a cavare l’ultima resolutione dal signor Prencipe di Mantova [1] sopra il negocio della successione, perché elli, et il signor suo fratello sono sforzati a piliare deliberatione adesso sopra le cose loro, facendole instanza il gubrenator di Millan o[2] d’accordarli  col signor Allessandro at accomodate insiemma tutte le cose loro con la Maestà del Re, di maniera che non concludendo il negocio col signor Prencipe di Mantova, gli bisogna necesariamente o fare i medesimi partiti con altri o seguitare in tutto, et per tutto la volontà del gubrenatore di Millano, et quando non piaccia al signor Prencipe attendor al negocio che Sua Altezza sia servita di haverlo per servitore come prima, et tenerlo in sua bona gratia al solito, poiché da lui non è mancato né manca di venire alla conclusione, et se bene ci è stata qualche differrenza saria però facile removerla. Et se par bene a Vostra Signoria Illustrissima che il Gran Duca facci il medesimo ufficio col signor Prencipe, me rimetto al parere di Vostra Signoria Illustrissima.

 
2. Don Carlo d’Aragona, principe di Castel Vetrano e duca di Terranova.