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Roma, 30 maggio 1586
Med. 5092, n° 126 (c. 341rv), firma autografa
//c. 341r//
Per hora non ho che dire altro in risposta della lettera che Vostra Altezza mi scrive de’ 24, se non che la ringratio che resti sodisfatta della resolutione di messer Pietro Angeli, et di nuovo mi allegro tanto più del profitto del suo medicamento dell’acqua, quanto ella lo sentiva già più notabile, parendomi da credere, che con il beneficio dell’aria, sia per conoscerlo tanto maggiore. Il cardinale Montalto [1] con la sua qui alligata scrive al cardinale Salviati [2] a nome di Nostro Signore, ordinandoli di accomodare per la sua parte la strada da Bologna a Firenze, sì che si possa usare con le carroze, et che di ciò si intenda con Vostra Altezza, la quale sa che ricordarà et farà quanto bisogni per la sua parte. Potrà Vostra Altezza mandargliela con mostrarli, come li mostro io con altra mia, che per commodità di quelle nostre Signore, ci sarà grata l’esecutione, perché così egli se ne adoprarà tanto più volentieri.
Il vescovo Sporeno [3], che ha la cura di San Lorenzo alle Grotte, representandomi la estrema necessità di quel luogo, con grandissima instanza, m’ha pregato d’operare che Vostra Altezza gli conceda quaranta some di grano di Soana, o vero delle Chiane per sostenersi fino al nuovo raccolto. Se le pare di poterlo favorire, me ne rimetto a lei, a cui non ho potuto negare di representare la sua richiesta.
Nostro Signore ha motteggiato di volere levare Salviati di Bologna per mandarlo ad acconciare altra provincia senza dichiarare quale, et facilmente sarà la Romagna. Non so come fusse egli per sentirla se seguisse. Et sendo quanto m’occorre a Vostra Altezza bacio la mano.
Di Roma li xxx di maggio M.D.LXXXVJ.
voltisi
//c. 341v//
poscritta Azolino [4] ha fatto una passata con Montalto, che m’ha chiarito quel che havevo in dubio, cioè, che egli fusse farnesiano, perché in carità mostrandoli, che era ben cercarsi et fermarsi appoggio, li propose quello di Farnese [5] con diverse ragioni; et dicendo fra l’altre che il papa haveva promesso di fare cardinale Odoardo [6], il quale si tiraria dietro meze le creature et schiera sua. Montalto prima in generale, si restrinse poi a dire, che haveva qui fermo l’animo, et voleva correre la fortuna, che haveva corsa il papa, cioè di casa nostra et non voleva altrimenti tenersi con nemici di Sua Santità, et che non credeva d’Odoardo etc. et parlò insomma più resoluto che n’haria voluto Azolino, et come harei saputo desiderare io, il quale havendo altri riscontri di questa inclinatione, credo che mi risolverò di volere che il papa la sappia chiara da Montalto, o da me, per ripararla prima che faccia maggior progresso, et fermi più il piede, sapendo già per diversi agiustamenti che il papa sarà per mettervi la mano. Intanto sono le cose a segno, che Sua Santità facilmente darà tutta la somma delle cose con la firma a Montalto, a cui serviranno gl’altri, et Azolino particolarmente. Etc. Domani me ne vado fino a Bracciano co’l signor Virginio [7] che lunedì poi se ne verrà a cotesta volta con assai buona salute per gratia del Signore Dio, et a piccole giornate per difendersi meglio dalli caldi che talhora si fanno sentire.