Il cardinale Ferdinando al granduca Francesco I, a Firenze

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Roma, 19 settembre 1586

Med. 5092, n° 150 (c. 397rv), firma autografa

//c. 397r//
 
Il cavaliere Stefano Alli è venuto se bene non l’ho visto ancora, et per le ragioni medesime che havevano indotto Vostra Altezza a favorirlo in tanti modi, come anco perché la me lo comanda, m’havrà egli pronto in tutte le sue occorrenze come gl’ho fatto dire. Il legato di Romagna [1] dovrà havere provisto alle cose di quelli signori Pii con la madre [2], sì che ogn’uno harà quel che convenga.  Delle galere mi piace d’havere accertato, rispondendo col gusto di Vostra Altezza et dovrà Sua Santità provare dall’esperienza qual sia questo mestiero. Giovanni da Fano ha la pace dal cavaliere Gaddi [3], ma non forse rogata agl’Otto dove è la querela, o sentenza, perché pare ch’il cavaliere non volesse darla in quel modo, ma fare una remissione libera per mezo d’amici, della quale dicono, che vi sono lettere sue allo abbate Pucci [4], ch’importano il medesimo et dalle quali apparisce, ch’egli giustificato, che la cosa fu a caso, et non pensata, né ad istanza d’altri, depone ogni pretensione, et odio con lui. Questo mi si risponde per la parte del cardinale Rusticuccio [5] con desiderio che bastasse per levare quel preiuditio a Giovanni poiché il cavaliere più per sua sodisfattione che per altro ha desiderato non trattare d’altra maniera.
//c. 397v// Il nostro buon cardinale di Cesi [6] sopra tanti altri mali è di nuovo assalito da flusso, che lo tratta alla peggio, sì che non possiamo star senza gran dubio della sua vita. Io vi tengo continuo il Bergamasco [7] con tutt’il meglio della fonderia, et con ogn’altro mezo lo soccorro et dal marchese [8] sento, che solo sta con lui, d’hora in hora quel che succede, poiché non vuole egli admettere visita alcuna mentre così travaglia. Dio l’aiuti, et non ci dia questo danno di levarci amico sì buono, et di tal valore.
Farnese [9] a Caprarola oltra l’havere chiamato il Cardello [10] medico dalla Marca alla sua cura (il quale è venuto con dare nome di venire chiamato dal papa, che di ciò si è riso con me), hiersera in gran fretta fece partire su le tre hore di qui in lettiga maestro Aurelio Stagno [11] oppresso da podagra, le cagioni vanno secrete, ma questi non sono segni punto buoni. Et  con questo a Vostra Altezza  bacio la mano.
Di Roma li xix di settembre M.D.LXXXVJ.


3. Niccolò Gaddi.
4. Alessandro Pucci.
7. Ludovico Ceresola, agente mediceo.
10. Non identificato.
11. Già medico del Conclave dopo la morte di Gregorio XIII.