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Roma, 10 febbraio 1569
Med. 5085, [già num. 14], c. 26r-v.
La resolutione di Sua Santità circa l’espeditione per Francia fu poi nel conte di Santa Fiore, come havrà inteso con la mia al Signor Principe. Onde, per il particolare ch’io le scrissi a lungo, bastarà che faccia sì che ce n’acquistiamo più grado che si può con quelli signori, che tutto sia nel modo che più piace a Vostra Eccellenza.
Il cardinale Sforza desideraria l’offitio di Bevagna per un messer Augusto Lucarini da Trevi, il quale m’affermano esser homo di buone qualità. Gl’ho risposto che, havendovi Vostra Eccellenza posto il Malegonnelle che serve bene, non pigliarei resolutione senza lei, alla quale scriverei, come hora faccio, questo desiderio suo per far quanto a lei fusse piaciuto. Harò caro che la mi dica il voler suo, non lassando di farle noto che Trevi è vicino a Bevagna sei miglia et che molti interessi sono fra l’una et l’altra terra, per li quali non so quanto sia a proposito il governo d’uno simile.
Con occasione di vetturali ho inviato al cavaliere Saracini una cassetta //c. 26v.// di candele benedette havute da Nostro Signore con ordine che dia a Vostra Eccellenza quella che Sua Santità ha segnata per lei, alla quale, non havendo da dir altro, resto baciandole la mano con pregar per la salute et ogni prosperità sua.
Di Roma li x di febraro 1569.
[Post scritto] Il papa hoggi motu proprio m’ha dato la badia vacata a Pisa per morte di monsignor Ardinghello, la quale m’è stata carissima per demostratione di questa buona volontà che per altro, intendendo che non sia di molta rendita. Se ne farà l’espeditione per venirne poi al possesso come conviene.