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Roma, 26 febbraio 1569
Med. 5085, [già num. 18], cc. 34r-35r.
Con Nostro Signore complirò alla prima buona occasione intorno alla badia di S. Remedio in nome di Vostra Eccellenza, come ella mi comanda, et non dubito che questo offitio, per l’odore che ha di animo grato, accrescerà la buona volontà che Sua Beatitudine continuamente mostra verso di noi. Né mancarò di andar captando con ogni studio la gratia sua et di questa corte, dovendolo non solo a un poco d’espettatione concitata di me, ma a ricordi prudenti, alla contenteza et al servitio di Vostra Eccellenza che in me saranno sempre pungentissimi stimoli. Per ciò carezo tutti et più quelli che più meritano, né alla pratica mia ristringo persona che non fusse secondo il gusto di Vostra Eccellenza et hora mi volgerò alle visite domestiche, tralassate questi dì passati perché pur troppo sono stato occupato in ricevere et trattenere quelli i quali m’hanno fatto favore di venire a honorare la casa et la tavola mia, che sono stati molti cardinali et signori continuamente. Et in ogn’altra cosa ancora spero di far sì che in riso nostro si convertirà la volontà che altri habbia di vedermi ridicolo alla corte.
La resolutione //c.34v.// di Vostra Eccellenza nel particolare del signor Agnolo è stata prudente come le altre sue et io debbo essere scusato da lei se, pregato con instanza da amici, mi lasso tirar talvolta a darle certa sorte di fastidii, dove massimamente si veda qualche buona dispositione dei negotii, poiché nel resto non prometto di lei gran cose et son risoluto di non dover volere et dia voler contentarmi di quanto piaccia a Vostra Eccellenza di mano in mano. La quale ringratio infinitamente delle continue dimostrationi del suo grand’amore verso di me, et con ogni affetto, raccomandandomi nella sua buona gratia, le prego lunga et felice vita. Di Roma li xxvi di febraro 1569.
[Postcritto] Alessandro de Medici mi prega con una sua lettera ch’io gli lassi l’affitto della badia di S. Remedio per quel che tempo che l’aveva dall’Ardinghello, che dice essere fino a gennaro. Havendo ella bisogno d’essere ristorata in tutte le parti, come Vostra Eccellenza dice, io credo che quanto più tosto vi //c.35r.// si pone mano, tanto sia meglio. Tuttavia desiderando io che Vostra Eccellenza nel tempo al meno della mia assenza habbia questa molestia di incaminarla, ho rimesso il detto Alessandro a quella resolutione che le sarà data da lei.
a Di Ms. interl. Sup.