Il cardinale Ferdinando al granduca Francesco I, a Firenze

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Roma, 23 maggio 1587

Med. 5092, n° 199 (c. 505r), firma autografa

//c. 505r//

Havendo scritto a Vostra Altezza co’l corriere di Leonea, et tenendo poi solamente la sua brevissima responsiva da Pratolino, faccio questa più per usanza, che per bisogno, et per significarle il piacere che io sento di udire il profitto che la spera da quelli freschi della villa, desiderando che li riesca a suo intero voto et nostro. Io fui in pensiero di medicarmi, ma come poi sento cessate le cagioni che mi movevano, et la natura m’ha reso li suoi benefitii, mi si raffredda il pensiero di passare più oltre che a la cassia solita, o un poco di manna, havendo sempre creduto che quanto meno ci impacciamo co’li medici, tanto sia meglio, poiché né anco per giuditio de medici ve n’è gran bisogno, ma andarò così vedendo un poco, non lassando già di ringratiare Vostra Altezza del pensiero et ricordo suo amorevole.
Il cardinale Montalto [1] mi pregò li dì passati di fare instanza con Vostra Altezza per il governo della baronia di Carapelle per Giovanni Felice Ugolini dall’Aquila [2], et replicandomelo hora non so se per importunità della parte più che per sua propria inclinatione, ho voluto significarglielo, et pregarla, che mi dica quel che ho da rispondere, poiché non ho saputo negar di fare questo offitio. Del carico né della persona io non so alcun particolare. Et a Vostra Altezza bacio la mano.
Di Roma li xxiij di maggio 1587.


2. Cfr. la lettera n° 93 e il relativo allegato.
a Intende “corriere di Lione”.