Il cardinale Ferdinando al granduca Francesco I, a Firenze

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Roma, 11 settembre 1587

Med. 5092, n° 221 (c. 554rv), firma autografa

//c. 554r//

Scrissi a Vostra Altezza per intendere la mente sua intorno alla pratica del parentado, et sentendola hora estesamente con questa sua, tanto più volentieri mi governarò nella partita et in ogn’altro tempo conforme ad essa, quanto mi paiono le ragioni più prudenti et più vere. Nella risposta di don Pietro [1] me ne passai con le buone, rimettendomi ancor io alle sue deliberationi, poiché forse conducendosi alla conclusione malvolentieri, mi protestava che si ritirarebbe con lo scudo della mia lettera mostrandola publicamente, et non negando pronteza di sodisfarci in altro, ma con patti a modo suo etc. Sia tutto in buon’hora.  Della elettione di Massimiliano [2] successa alli xxij per deliberatione unita delli Sboroschi, con Lituani, Posnani et altri, publicata da prelato, et accettata con applauso universale, ci è poi avviso con homo espresso. Et Nostro Signore ha mostrato sentirla con molto piacere, et volere dare ogni aiuto, se l’Imperatore [3] et l’istesso Massimiliano richiederanno, massime se dal Turco ricevesse impedimento, ma dove si tratta di danari si vede, più sicuro è l’aspettare che promettere simili effetti. A Sua Santità si mosse questa notte un poco di flusso, che la mosse otto volte, et non la lassò dormire più d’un’hora. Volse nondimeno stamane venire in consistoro, nel quale non si vedde segno di male, //c. 554v// ma dopo pranzo vomitò il cibo, et hoggi ha seguitato il flusso, et questa sera circa le 22 hore pare che non fusse senza alteratione di febre, se ben Montalto [4] (che circa l’un’hora è venuto da me a pregarmi di chiedere per lui la legatione di Bologna) dice haver lassato Sua Santità che stava meglio. Non havendo Cornaro [5] per il pari prezo di 50 mila scudi d’oro voluto il Camarlingato, come Sua Santità voleva darglielo, è rimasto per tal somma a Caetano [6], salato bene, poiché il frutto non arriva d’ordinario a duemilia. Poiché Mattei [7] si ritirò interamente io parlai per Cornaro che me ne pregò, ma egli per non comprare sì caro anco l’odio di Caetano invogliatissimo, anzi forse per guadagnarselo con cederli, si ha ritirato. Che è quanto m’accade, et a Vostra Altezza bacio le mani.
Di Roma li xj di settembre M.D.LXXXVIJ.