Ciampini, Giovanni Giustino

Printer-friendly versionPrinter-friendly version

"Il mio cadavero .. lascio che sia seppellito nella chiesa che io intendo d'eriggere a beneficio de virtuosi, e quando l'erezzione della chiesa e dell'ospizio, che parimenti intendo d'eriggere, non sia seguita al tempo della mia morte" scelgo s lorenzo in damaso "dove io al presente sono vicario nella sepoltura de taglietti miei affini …e poi sia trasferito nella chiesa dell'ospizio quando sia eretta".

100 sc ai poveri sia di s lorenzo sia della parrocchia dove morirò.

"Avendo io sino al presente procurato di spender il talento, che Iddio mi ha dato in maggiore onore e gloria sua, et in benefizio tanto della mia persona, con applicare sempre l'anima alli studi, quanto anche del mio prossimo, con animarlo … a fare il medesimo … desiderando anche doppo morte maggiormente far valere questa mia volontà … e spero anche che la medesima sarà per riuscire di maggior decoro ed onore di questa mia patria, stante che servirà di ricovero a poveri virtuosi … i quali potranno con maggiore facilità rendersi abili per il bene comune e rendere immortale il loro nome, che forse per altro resterebbe sepolto in una perpetua oblivione.// Per effettuare questo mio desiderio e volontà intendo d'instituire un'Opera Pia … cioè fondare unospizio di dodici, o più o meno persone,conforme saranno capaci le mie entrate, e frutti della mia heredità, le quali … col continuo esercizio delle scienze possino incaminarsi a generose operazioni … ed impiegando il talento che Sua Divina Maestà gl'ha dato per il mantenimento, ed accrescimento delle buone lettere.// Poiché la mia heredità consiste la maggior parte in beni mobili ed immobili, dalli mobili dichiaro, che si debbano separare tutti l materazzi, lenzuola, ed altre robbe ad uso di letto, come anche le sedie ordinarie ed i quadri di divozione, che saranno necessari per metterne uno per stanza delli ospiti infrascritti, si come gli stigli, che si troveranno in cucina in tempo della mia morte per servizio delli medesimi ospiti; inoltre … si potranno lasciare i mobili nobili per guarnire una, o due stanze dove si congregheranno, e si faranno le Accademie.// Riflettendo che col tempo … l'entrate possino crescere … anche per il lucro, che potranno portare li libri nuovi , che si stamperanno …, pertanto dichiaro, che quando nel banco di s spirito … vi sarà una somma di denaro, che passi quattrocento scudi, allora se ne rinvestino un centinaro, o due … e quando l'entrate degl'avanzi arrivassero alla somma di scudi settantadue, allora si elegga un altro soggetto, con accrescere il numero de collegiali o ospiti …// Dovendo parte dei beni stabili per ragione di testamento paterno e fraterno ricadere ai miei congiunti di sangue …" chiedo che questi non facciano storie e si accordino amichevolmente con i miei eredi; se così faranno gli lascio 500 sc in più. Miei eredi universali i padri somaschi che al momento dimorano nel collegio clementino di roma "ad effetto che impieghino detta mia heredità nell'opera pia, o ospizio che io definirò nei seguenti capitoli…"

"Per commodità de sudetti ospiti e sudetti padri del collegio clementino pro tempore, e d'altri virtuosi, che vogliono studiare lascio la mia libraria con tutti li manoscritti … la quale libaria detti padri potranno incorporare con la loro … dichiarando che se vi fosse qualche opera imperfetta di quelle io vado tessendo, desidero che qualchuno degl'ospiti la perfezioni; lascio parimenti che tutti li rami intagliati, ch'hanno servito per la stampa de miei libri, ed altri, che vi sono …non si vendino, ma si conservino sempre per bisogno, che potesse occorrere di far nuova stampa … e questi rami … si potranno tenere attaccati nel museo infrascritto. Nell'istessa maniera lascio alli medesimi padri tutte le mie statue, e bassi rilievi, tanto di pietra quanto d'ogn'altra materia, quadri, istrumenti matematici, globi, medaglie, ed altre cose che formano museo da tenersi ad uso del'ospiti, e padri ed anche di chi si diletta di scoltura, pittura, e di erudizioni antiche, con lasciar pigliar copia o disegno di quello più aggradirà, essendo mia intenzione di apportare sempre utilità e giovamento alli virtuosi". "Essendo io cittadino romano" desidero che detto ospizio si faccia in luogo comodo e vicino al collegio clementino "desiderando che al detto ospizio si dia il titolo Athenaeum Romanum. // Dovranno pertanto li detti padri dare una stanza per uno alli sudetto dodici ospiti con una sala per l'Accademia, e congregazione de protettori, ed un'altra stanza per il ritiro de medesimi, una stanza per il servidore, un'altra per il cuoco, una cucina ed una cantina, di più dovranno mantenere due padri bibliotecari … un padre procuratore, ed un padre esattore". A questo fine lascio 250 sc l'anno. // "… le persone che si averanno da eleggere per convivere nel sudetto ospizio siano d'età sopra ventcinque anni, ed habbiano di già terminati li loro studij sotto l'altrui insegnamenti, perché voglio che siano abili per insegnare ad altri". Accetto ogni nazione, ma dovranno essere di legittimi natali e di buoni costumi, "non siano regolari … perché hanno da vivere ne loro conventi, ne usciti dalle religioni, etiamdio dal noviziato delle medesime … e voglio che se concorrerà per essere ammesso qualche eretico letterato, il quale protesti di abiurare l'eresia questo sia preferito ad ogni altro …// Escludo … quelli che per studio di pura e semplice theologia scolastica, e morale … o di legge, overo di medicina pretendessero entrare nell'ospizio poché tali studij sono professati da molte persone le quali fioriscono in questa città e non gli manca il modo di abilitarsi, il che non succede dell'altre scienze. Dichiaro che tra il numero delle scienze si debbano intendere anche quelle delle lingue, come greca, ebraica, arabica, ed altre lingue morte; inoltre la scoltura, pittura quando l'artefice fosse persona ecellente in quell'arte … e questi tali mentre convivono nell'ospizio debbano fare qualche loro opera in utile di esso. Il simile dico delle scienze di sopra nominate … quando uno … trovasse occasione di servire qualche em.mo card. o prencipe, overo fosse provisto di qualche beneficio ecclesiastico, o d'altra entrata sufficiente a poter vivere, in tal caso lo dichiaro inabile a godere il beneficio di ospite … poiché intendo soccorrere a quelli poveri virtuosi e letterati, particolarmente oltramontani e forastieri, quali professando scienze poco studiate in questa città non trovano così facilmente congiuntura di sostentarvisi … // La nomina di detti ospiti … la riservo a mia disposizione, quale spero farla avanti la mia morte".

Poi nomina suoi esecutori testamentari tutti gli uditori di rota romani e delle altre nazioni (oppure il prelato più anziano di ciascuna nazione) "pregandoli … proteggere quelli della loro nazione, che volessero concorrere per essere ammessi ne luoghi acanti. // Seguendo il caso della vacanza del luogo, voglio che si stenda un editto in lingua latina, nel quale si narri il luogo vacante nell'ospizio, e che a chi vuol concorere, se gli conceda tempo di mesi otto dalla data del medesimo editto a poter concorrere" e si mandi nelle "diverse provincie dove si stimaranno essere letterati.// Inoltre si faccia stampare questo mio testamento in lingua latina acciò possa servire di regola e norma a chi vorrà concorrere … // le persone , le qali vorranno entrare nell'ospizio debbano essere esaminate sopra quella scienza che diranno di possedere" e si dovrà avere "sempre riguardo , che nell'ospizio vi sia diversità di scienze e che i luoghi non siano occupati da una sola scienza, ne da una sola nazione, tra le quali scienze vi debbano essere sempre due teologici polemici, due canonisti e due prattici d'historia ecclesiastica…//

Poiché si puol dare il caso, che questo ospizio de virtuosi fosse applaudito da più d'uno, che fosse iclinato alli studij, e per la comdità di esso studio e di poter conferire con persone dotte ambisse di convivere insieme con essi, in tal caso mi dichiaro che mi sarebbe grato, che l'abitazione s'ampliasse e si dasse ricetto ancora a questi con farli pagare almeno uno scudo il mese per stanza, e se ne volessero due scudi due, e se tre scudi tre … con permetterli anche l'uso della libraria, museo e cucina". Volendo si potrà nominare vice-rettore anche uno degli ospiti e in quel caso gli si diano sc 8 al mese ed agi altri ufficiali sc 6 al mese. "L'uffico del rettore sia d'invigilare che si viva con ogni sorte di religione e di modestia, e quello del vice rettore sia tener conto della biancheria in una stanza assegnata a quest'effetto, fare imbiancare, mutare le lenzuola ogni mese … habbia anche l'occhio al mantenimento della libraria, e di ogni altra cosa e … faccia tutto quello che farebbe un buon padre di famiglia"…

"A ciaschuno dei medesimi ospiti se gli consegni almeno una stanza del detto ospizio, con il letto, due sedie, un quadro di divozione, ed una cassa o altro per tenere li vestiti, ed altre cose necessarie e un tavolino".

"la libraria stia aperta la mattina per servizio di detti ospiti ed altre persne letterate che volessero studiare , e questo per tutto il tempo solito delle scuole" cioè senza vacanze infrasettimanali. Non si possano prestare libri fuori se non con licenza scritta del rettore.

"si pigli un cuoco che faccia la cucina a tutti ed a questo se gli diano sc 5 il mese e più scudi venticinque l'anno per legna e carbone per servizio della cucina … si pigli anche un servidore il quale seva per intimare e per altri bisogni dell'ospizio e degl'ospiti ed a questo parimenti si diano scudi cinque il mese"

Ogni anno si debba fare un anniversario con messa cantata nella chiesa di s biagio per l'anima mia e di quelli che saranno vissuti nell'ospizio e si distribuiscano ai poveri fino a mille pagnotte

ogni controversia si decida in casa "senza haver da ricorrere per la decisione o risoluzione di esso [dubbio]a verun giudice o tribunale

se i padrisomaschi non si dimostrassero all'altezza e tradissero le mie aspettative li sostituisco con:

  1. l'ospedale dalla nazione tedesca
  2. quello della nazione francese
  3. della nazione spagnola
  4. della nazione portoghese
  5. della nazione di venetia
  6. della nazione lombarda
  7. della nazione fiorentina
  8. e per ultimo lo Studio della Sapienza di Roma e per esso il collegio delli ill.mi signori avvocati concistoriali

"Oblighi e pesi che haveranno gli ospiti

che debbano studiare quella scienza che più li aggrada

che ogni quindici giorni si tenga accademia pubblica … una volta si tenga sopra le materie conciliari simile a quella fondata da me 23 anni sono nel collegio di propaganda fide, ed un'altra volta si tenghi sopra le materie fisicomatematiche, conforme a quella parimenti da me fondata, e che tengo in mia casa da 18 anni in qua; inoltre se ne faccia una straordinaria l'anno sopra l'utilità che recano li studij e in lode del pontefice ed altri che haveranno cooperato alla fondazione ed accrescimento di questo ospizio, ed il discorso che si farà in detta accademia straordinaria … anticipatamente si stampie nel fine dell'accademia si distribuisca all'uditorio, per dare occasione che sia più numerosa l'udienza …

in dette accademie uno di essi ospiti faccia un discorso di mezz'ora sopra le materie accennate di sopra. e perché non si smarrischino s'elegghino due segretari … [il cui] compito … sia diregistrare in un libro i discori che si faranno in dette academie … e se gli dia a ciascheduno d'essi segretari uno scudo di più il mese. questi discorsi … se … verranno stimati degni di stampa si stampino a spese della mia heredità. voglio inoltre che questi medesimi due segretari dell'accademia siano anche segretari di tutto il corpo dell'ospizio, col tenere ciascheduno di loro un altro libro da comprarsi a spese della mia heredità che serva come libro de fasti dell'osizio, nel quale notino il giorno delle congregazioni e cose che vi si stabiliscono e delle ammissioni de nuovi ospiti, con la menzione della di loro patria, età, letteratura, e lettere testimoniali della ersona e quantità di voti havuti … ed altro che possi riguardare l'honore di quello che è stato ammesso". Dovranno notare anche le uscite per morte o altro e le cariche che otterranno gli ospiti partiti "accioche da questi libri appari schino sempre gl'huomini che da questo ospizio sono usciti, onde volendo alcuno scrivere la di loro vita possa da questi libri ricavare molte notizie".

Il primo a tenere il discorso in accademia sia il più anziano e poi si prosegua in ordine di anzianità di ammissione

"ogni ospite si scelga una materia a suo piacere e sopra quella scriva in maniera tale che si possa dare alle stampe"

ogni mese i protettori verifichino la produzione degli ospiti: "se lo scritto corrisponderà al tempo e alla materia, si lodi la di loro diligenza; se poi non corrisponderà, o si avvertino per gl'altri sei mesi, o si licenzino …

terminata ch'uno habbia tutta l'opera … si stampi a spese della mia heredità … [e si conservi] nella libraria per vendersi al minuto o all'ingrosso, overo per mutarli [i libri]con altri …

il danaro che si ritrarrà da detta endita si noti in un libro a parte …

… se rimanesse qualche libro che non si stampasse, l'autore lo debba consegnare alli bibliotecari … quali debbano conservarlo tra gl'altri manoscritti …

di più obligo li detti ospiti ad insegnare gratis ne giorni scolastici almeno per un'ora il giorno alli sig.ri convittori del collegio clementino le loro scienze, arti e lingue, o nazionali, o imparate …

desidero parimente che se nell'ospizio o appresso di esso si facesse nuova chiesa … in un altare si metta un quadro, nel quale sia dipinto il Padre Eterno con la destra in atto di benedire e con la sinistra tenga unlibro aperto per dinotare la divina sapienza, a pedi di esso siano dipinti s giovanni evangelista e s paolo ambedue infusi di divina sapienza, e simile altre si debba chiamare santa ofia. in questa chiesa quano fossero sepolture, in una di esse non si seppellisca veruno che non sia stato dell'ospizio .. acciò se hanno conversato insieme mentre vissero , anche doppo morte non siano separati".

NB ogni pagina sottoscritta manu propria

7 lug 1698 di sua mano: dopo che ho fatto testamento e l'ho consegnato chiuso e sigillato al notaio antonetti, ho comprato un casino a s maria maggiore dal principe vaini per 6000 scudi, che però non è stato ancora pagato perché non si sono adempiti le condizioni del contratto. se va tutto a posto, voglio che "detto casino possa servire la primavera e l'autunno staggioni comode per farvi l'accademia e vi si trasferischino li mobili necessari per detto effetto. // inoltre voglio che si ponga l'iscrizione sopra la porta del detto casino che lo dichiari dell'hospizio da me instituito, siccome anche nell'altra casa vicino al collegio clementino dove habitaranno li pp virtuosi. // di più libero del peso questi poveri virtuosi d'insegnare a convittori collegiali del clementino lasciandolo in loro libertà. // di più se la ia eredità non sarà sufficiente a stipendiare quelli che saranno ivi accettati [ma non aveva fissato alcuna cifra], voglio e desidero che almeno habbiano una camera per uno conforme sarà giudicato al r.p. antonio francesco forti quale adesso nomino per uno dei miei esecutori testamentari, ed in 2° luogo il sig francesco maria honorati" e se uo di loro non vuole o non può "in luogo di quello il sig cavagliere prospero mandosi".

In più lascio i seguenti legati:

agli esecutori testamentari un quadro a testa a loro scelta

al sig abate sabatini che mi ha favorito per tanti mesi per segno di gratitudine e stima sc 10

al sig martio mio sostituto di molti anni sc 50

al sig antonio … mio copista l'intera mesata corrente di …?

a carlo mio servitore che mi si è portato per spatio di molto tempo molto puntuale, e fedele nel servizio scudi cento e in più sc 25 per sussidio dotale di una ragazza che tiene in casa

a tommaso cltro mio servitore sc 50

a pietro cocchiere sc 15

ad angelo sc 15

alla sig.ra anna povera donna li si debba dare scudi dodici l'anno per aiuto a pagare la pigione, per tutta la vita

il figlio di detta angela debba essere ammesso per servitore dal mio erede

a una povera famiglia contigua al palazzo dove abito figli di grillo campanaro che era di s agnese ogni anno sc 12 finché la figlia maggiore che si chiama francesca non si posi o si monachi e allora le si diano 25 sc di sussidio dotale

al sig d pietro paolo tinti mio confessore sc 10

al sig giuseppe barbiere rimetto sc 5 che gli ho prestato

al sig honorati, uno degli esecutori test. il comodo e l'uso di una camera.

Si faccia l'inv di tutti i miei beni, mobili e stabili.

12 lug 1698 altro codicillo, ma dal notaio. ill.mo e rev.mo giovanni giustino ciampini q antonio romano

"l'erede da lui istituito nel suo testamento delli frutti e rendite della sua eredità che si dovrebero impiegare in mantenere et alimentare li virtuosi chiamati in detto suo testamento e codicilli ne debba dare la metà alle sig.re francesca et altre figliuole di detto sig domenico [suo fratello] e nipoti rispettivamente di esso mons codicillante, sintanto però che le medesime saranno maritate o monacate

più tardi lo stesso giorno, nuovo codicillo: il legato alle nipoti sia per tutta la loro vita; ma "d'adesso trasferisce il possesso di tutti e singoli suoi beni di qualsivoglia sorte, specie, qualità e quantità in qualsivoglia luogo posti ed esistenti negli eredi da esso istituiti in detto suo testamento e respettivamente nel m.r.p.d. antonio fran.co forti e sig fran.co maria honorati suoi esecutori testamentari, costituendo li medesimi procuratori irrevocabili, ut in rem propriam, a potere, anco vivente esso monsignore codicillante prendere e pigliare il vero, reale et attuale possesso di tutti detti suoi beni".

Muore il 12 luglio stesso.