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Roma, 19 gennaio 1570
Med. 5085, [già num. 98], cc.191r-192r.
Della mancia così bella et liberale che Vostra Altezza mi ha mandata resto favorito et contento sopra modo, onde è ch’io habbi doppia cagione di ringratiarlane, come faccio hora con dovuto affetto d’animo gratissimo. Il moscatello non m’è dispiaciuto, se ben non saria da fare a lunga via, per mio parere, molta buona compagnia col calamaro o con la gotta di Vostra Altezza, la quale mi sono allegrato che fusse vicina a liberarsene per il gran desiderio che ho di sua intera salute, a cui si mostra non dissimile quello di Sua Santità che in ogni occasione me ne di[ma]nda et l’ode con molta dolceza. La certeza della venuta di Vostra Altezza ha dato gran piacere a Alessandrino et dalla banda di qua non solo se ne spargerà romore ma, dissimulandola con arte, si procurera di levar quel che se ne sente et ragiona universalmente. Con l’ambasciatore catolico feci l’offitio che le harà detto il Concino et a tutte le occasioni harò in mente di fare quanto Vostra Altezza mi comanda in questo particolare. Con Sua Santità complirò in nome di lei sopra la gratia concessa al signor Paolo, secondo l’ordine suo, et a lui ricorderò di nuovo il suo servitio et presto vedrò di spignerlo di questo paese, come ho sin’hora ovviato che egli non ci s’annidi.
Il cardinale Simoncello m’ha mostrato una lettera di Vostra Altezza sopra le sue pretensioni nell’eredità del signor Fabiano, pregandomi a far che la resti servita che le cose non si cavino del corso ordinario, ma che si agiti come et dove conviene di mano in mano conforme a lo che debbe scriverle lui con l’alligata in risposta. Io gl’ho mostrato che mi dispiaccia che tra lei ed esso debba esser lite per qual si voglia cagione et assicuratolo //c.191v.// che, in qualunche luogo si tratti la causa, Sua Signoria Illustrissima scoprirà più in Vostra Altezza la solita mira della iustitia et della amorevolezza verso di lei che d’altro interesse, et promessogli di raccomandarle le cose sue, come faccio hora, raccomandandole, che egli tuttavia si mostra molto affetionato nostro. Il cardinale Commendone m’ha pregato ch’io gl’interceda con Vostra Altezza la gratia che ella vedrà dallo incluso memoriale, desiderata et domandata da Ursino Gratiani dal Borgo, mostrandomi che la gli prema molto per diversi respetti. Se quel che si propone è vero, il gratificare in ciò quel signore mi pareria un guadagnarselo con attione giusta et degna di lei, la quale in qualunche evento prego a havere in consideratione il desiderio di lui, che è amorevole nostro, et mostrarlo a benefitio di questo che egli le raccomanda, certificandola che a me sarà di gratissima gratia che ella lo faccia et me ne scriva cortesissimamente.
Se Vostra Altezza havessi animo di comprare tre belle statue, ella vedrà dal memoriale incluso quali siano particolarmente et il pregio et potrà ordinare se vuole che si dicono parole fino alla sua venuta o si tronchi la pratica, che tutto si farà quel che sia comandato da lei. Al priore di Barletta ho mostrato la lettera istessa di Vostra Altezza, il quale se n’è compiaciuto sommamente et la ringratia della resolutione sua cortese et amorevole, repetendo l’offerte fattemi quando mi ricercò di scriverle. Io esequirò al tempo l’ordine suo con quella avvertenza che la comanda.
A Gino Capponi mi sono offerto et m’adoprarò in effetto quanto io vaglio a benefitio suo, secondo l’ordine di lei, alla quale mi occorre solo dire //c.192r.// che lunghi mi pareranno questi giorni che debbono andare innanzi alla sua venuta et che l’aspetto con desiderio infinito di godere quanto soglio vedendola et servendole presente, et con ogni affetto mi raccomando in buona gratia sua et le prego intera salute.
Di Roma li xix di gennaro 1570.