Il cardinal Ferdinando al granduca Cosimo I

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Roma, 29 giugno 1570

Med. 5085, [già num. 154], c. 311r-v.

In risposta della sua de’ 25 poco mi resta da dire, sendo quasi tutta responsiva alle mie precedenti. Come le ho scritto di mio pugno, anderò fermando interamente tutte le circunstanze del negotio mio, che sarà in brevissimi giorni et subito che da lei harò risposta potrò muovermi, come la comanda, verso Fiorenza, non sendo la partita ritardata da altro, ma desiderata sommamente come richiede la volontà che ho sempre tanto maggiore di servir Vostra Altezza di presentia, quanto più grande provo la sua amorevolezza. A Sua Santità potrà Vostra Altezza, parendole, scriver due righe ringratiandola de favoria che ella m’ha fatto et fa continuamente così in altro come in questo negotio, la quale io presentarò poi sul pigliar licentia di lei. Et per fine le baso con ogni affetto le mani, pregandole continua prosperità.

Di Roma li xxix di giugno 1570b.

//c.311v.// [Post scritto] Scrivendo è comparso il corriere con le lettere sue dalle quali, havendo visto quanto la scrive et comanda, sarò domattina da Sua Santità per farle sapere il tutto et procurare che ella tanto all’autorità et honor suo proprio, quanto a quello di Vostra Altezza habbia quella consideratione che conviene.

a De favori interl. sup.
b Segue Voltisi.