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Roma, 23 aprile 1571
Med. 5085, [già num. 188], c. 396r.
Magnifico mio amatissimo,
venerdì vennero con le lettere vostre le di Sua Altezza indirizatemi da voi per corriere espresso, il qual giorno è tutto degli ambasciatori. Fui sabato mattina dopo la Cappella, poiché prima non s’era potuto, per communicar con Sua Santità quanto mi si scriveva, ma, sentendo ella che vi era Cornaro ancora, ci mandò a dire che non poteva udirci per quel giorno. Hiermattina, andando ella alla villa di Julio III dopo l’offitio della Minerva, la seguitai et lei da se stessa, sentendo ciò, mi fece chiamare et m’udì gratissimamente per buono spatio di tempo, nel quale quel che passasse lo scrivo lungamente con lettera di mio pugno a Sua Altezza et a voi ho voluto dir questo, acciò vi sia nota la causa di questa dilatione, che è quanto m’occorre per risposta oltra il dirvi la ricevuta delle scritture di Spagna inviatemi da voi. Et resto pregandovi ogni contenteza.
Di Roma li 23 di aprile 1571.
Vostro Ferdinando cardinal de Medici.