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Roma, 17 giugno 1571
Med. 5085, [già num. 230], c. 479r-v.
La venuta del duca di Nivers a queste bande ha destato un pensiero et desiderio in Alessandrino d’andare fino a Barzellona con le galere che l’hanno condotto et però è andato Camillo Volta, il quale sarà passato di costà per veder che quel signore le conceda et si contenti che venghino a Civitavecchia. Se si haranno, come non si dubita, Alessandrino s’imbarcherà qua senza passar per Fiorenza altrimenti. Il che, vedendo io dovere levare l’occasione a Vostre Altezze di parlar con lui, ho voluto avvertirle anticipatamente acciò esse, pensandovi, possino risolvere in quale modo per mia o altra mano voglino farli sapere quel che giudicano necessario per instruttione sua a servitio loro. Et quanto più presto pigliaranno espediente di scrivere tanto, per mio parere, sarà meglio, perché sendo egli del tutto a ordine, se le galere gli siano concesse et inviate, partirà di qui subito che n’habbia la nuova sì che non vi sarà tempo di scrivere, d’aspettare, et di negotiare con lui, crescendoli il desiderio di partire quanto più cresce il caldo //c.479v.// per li respetti che può imaginarsi Vostra Altezza. Potrà ella farlo dir al conte Sigismondo Rosso, acciò scriva al vescovo suo che solleciti di ponersi all’ordine per potersi muovere subito per trovare le galere a quella parte che gli si scriverà et andarsene con Alessandrino, se non vorrà fare la via di terra. Camillo Volta medesimo dovrà nel ritorno passar per costà et da lui Vostra Altezza harà più certa nuova delle galere, se lo ne farà domandare, il quale avviso potrà anco servire al conte per fare accostare il vescovo alla marina secondo che giudicarà necessario.
Domane, credo, potremo inviare il ricapito che Vostra Altezza scriveva essere necessario per il nuntio di Germania et con quella occasione le si scriverà più largamente sopra quanto occorre. Intanto ho voluto farle pervenire questo avviso senza dilatione, et le baso la mano.
Di Roma li xvii di giugno 1571.