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Roma, 27 giugno 1571
Med. 5085, [già num. 238], c. 502r-v.
Già havevo levato tutto il pensiero dalle cose di Palo o altri luoghi del signor Paolo per quel che me n’haveva scritto Vostra Altezza et hebbi anco poi in risposta dal granduca nostro signore, onde non m’è convenuto muovermi per la risposta che hora me ne da lei più resoluta con la sua del 25, con la quale quel che ella mi scrive nel negotio di Savello è molto a proposito per sodisfarlo della volontà nostra et quietarlo sul segno degl’altri, come dovrà fare quando l’harà visto. Quando sarà il tempo, spingerò a dosso a quell’amico il signor Mario Orsino poiché ella lo stima a proposito et del ritratto harà ella conto di mano in mano.
La ringratio della sua bontà verso il capitano Giovan Paolo per amor mio et mi persuado che la non restarà ingannata di lui.
Alessandrino è resoluto di venire per terra, come dissi con l’ultime mie. Non partì già hieri, né partirà prima che sabato sera prossimo, havendolo ritenuto Sua Santità finché sia finita la sua instruttione, la quale egli disegnava aspettare temporeggiando fuor di Roma, come scrissi, a Caprarola, alla Madonna della //c.502v.// Quercia et fra via. Che è quanto m’occorre per questa, havendo più lungamente scritto a Sua Altezza in risposta della sua quel che vedrà l’Altezza Vostra ancora, nella cui buona gratia con questo fine mi raccomando con tutto il core.
Di Roma li 27 di giugno 1571.