
Roma, 27 luglio 1571
Med. 5085, [già num. 257], c. 546r-v.
Molto magnifico Signor mio osservandissimo,
il cardinale non scrive, parendoli d’havere sodisfatto con il corriere espresso a quanto occorreva. Con questa dirò io a Vostra Signoria Magnifica che messer Giovanni Tolosani fu chiamato hiermattina dal papa, il quale, dopo lungo discorso, li disse che si ponesse in ordine per partir quanto prima. La sua espeditione è a tal termine che lunedì partirà senza fallo et, secondo l’ordine di Sua Santità, passerà per Fiorenza per pigliare alcune cose, delle quali sarà la nota con questa, se egli me la mandarà, come m’ha detto, affinché si possino havere in ordine al suo arrivo per haverlo a trattener manco, che pur troppo starà per via, havendogli ordinato Rusticuccio non più di cento scudi per mettersi a ordine et condursi a Verona, talché li conviene andare a giornate. Egli porta ordine al legato di partirsi subito per il suo viaggio.
L’accidente di Ferrara non era poi stato altro che un gran salto della podagra dal piede alla mano.
Le 160 galerea turchesche che si dicevano in Calavria si sono convertite in 60 galere veneziane 3 navi et alcune galeaze, così ben sanno quelli regnicoli chi lib va intorno a casa. //c.546r.// Scrivendo m’ha chiamato Pacecco et tutto allegro m’ha detto che, sebene non credeva che l’ambasciatore cesareo rispondesse a Sua Altezza, non di meno hoggi gl’ha mandato la risposta per il medesimo Massimo Grotto, il quale gl’ha referto che esso ambasciatore sta contentissimo che le cose s’incaminino a questa strada, desiderando veder Sua Altezza in buona amicitia et amorevol parentado con l’imperatore, per servitio del quale, havendo fatto et sendo per fare ogni buon offitio più che per altro, non voleva che Sua Altezza o Pacecco le havessino alcuno obligo di ciò, ma li dessero occasione nuove di servirle. Par insomma a Pacecco che si mostri ogni dì maggior voglia di stringere l’accordo et però ricorda quel che ha detto et scritto ultimamente et che non si perda né il tempo né l’occasione. La lettera datami da Sua Signoria Illustrissima sarà con questa, con la quale ne saranno parimente due altre per loro Altezze venute, in un piego del principe di Stigliano et molto raccomandate da lui al cardinale. Che è quanto m’occorre et a Vostra Signoria Magnifica baso la mano.
Di Roma li 27 di luglio 1571.
Di vostra Signoria molto magnifica affetionatissimo servitore Piero Usimbardi.
a Segue che barrato.
b Segue sta barrato.