Il cardinal Ferdinando al principe Francesco

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Roma, 12 gennaio 1572

Med. 5087, n. 4 (cc. 13r-14r).

Poiché, per non tenere lettere di Vostra Altezza mi manca la materia di scrivere per le cose sue, sarà questa mia solo per visitarla, et trattare seco delli interessi altrui. Le raccomando per tanto il marchese Morello Malaspina nella differenza sua con alcuni suoi vicini vassalli di Vostra Altezza, appresso della quale par veramente degno di consideratione, se il caso sta, come ordinatamente si vede nell’incluso memoriale lassatomi da lui et dal figliolo cameriere di Nostro Signore, poiché nelle gratie et commodità giuste non vuole altro ch’andar di pari con essi. La prego a farli qualche honesto favor in gratia mia, che glien’ harò obligo.

Debbe avvicinarsi il termine ordinario della mutatione delle Ruote, poiché io son così spessoa sollecitato et richiesto a far offitio con Vostra Altezza per tal conto da quelli che aspirano. Scrive hora il cardinale di Cesi pregandola a serbar un primo luogo vacante in quella di Siena per messer Claudio Lupi da Piombino, dottore di molti anni; et per valore et per esperienza //c.13v// molto degno d’esser favorito. Con relatione conforme delle qualità sue ha pregato me ch’io lo raccomandi a Vostra Altezza et le facci fede che come la servitù antica di questo dottore con la casa sua le fanno desiderarli questo commodo et honore, oltra li respetti sudetti, così le ne restarà obligatissimo.

Se per altro ella possa gratificarlo voglio io haverle detto che il cardinale di Cesi merita d’esser stimato da lei et da noi tutti quanto altro amico che habbiamo qua.
Arduino Marsilii mio creato, havendo sentito l’homicidio successo costì in persona di suo fratello, se ne viene a Fiorenza per ravviare il meglio che potrà le cose sue. Io gl’ho fatto haver in persona d’un suo nipote tutti i benefitii che egli teneva con le derogationi solite de patronati, non per pregiudicar a essi, ma per facilitar il negotio a lui, il quale sarà pronto a ricever i consensi de patroni et far quanto bisogni per cautela della loro ragione. Lo raccomando a Vostra Altezza con quella efficacia che debbo //c.14r// a la buona servitù che m’ha fatto già più anni, supplicandola a ordinar che li sia serbato il possesso libero fin all’espeditione che tuttavia si fa delle bolle, facendola certa che io n’harò molto obligo con lei, nella cui buona gratia mi raccomando con tutto l’animo.

Di Roma li xii di gennaro 1572.

a Spesso in un primo tempo seguito da et, poi cassato.