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Roma, 11 febbraio 1572
Med. 5087, n. 18 (c. 54r).
Molto magnifico Signor mio osservandissimo,
comparse la lettera del Granduca nostro Signore per il cardinale, il quale l’ha stimata superflua havendo veduto la volontà di Sua Altezza dalla copia inclusa ne la del Signor Principe.
Le altre tre hebbono ricapito subito et tutte furono date in propria mano fuor che la di Cesi, il quale si trova fuori per lo sponsalitio del nipote, col quale tornarà domane qui a far le noze convenienti a 80.000 scudi di dote che gli vengono.
Ho detto al cardinale quanto Vostra Signoria scrive del capitano Horatio Natti et n’ha preso piacere, mostrando desiderio di vederlo adoperato.
Ho proposto un partito per il Canigiano et spero che si farà qualche cosa di buono, come anco a lui ho detto.
Qui habbiamo gragnuola, neve et acqua con tempo molto vario già due giorni, et questa notte passata dopo un lungo balenare, venne una saetta che percosse lo stilo dello stendardo in cima di Castello et vi attaccò fuoco, dal quale erab tutto abbruciato stamattina fuor che un troncone che ne levorono. Che è quanto io posso dir a Vostra Signoria et con questo fine le baso la mano.
Di Roma li xi di febraro 1572
di vostra Signoria molto magnifica affetionatissimo servitore Piero Usimbardi.
b Era in interlinea era stato aggiunto quasi, poi cassato.