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Roma, 26 aprile 1572
Med. 5087, n. 61 (c. 155r).
L’ambasciatore di Spagna è stato hoggi a trovarmi et pregatomi in sustanza a far opera che le galere venghino quanto prima, mostrando che sarà molto servitio della Lega et del suo re che si mostri pronteza, come è stato molta sodisfattione al signor don Giovanni che Sua Altezza in Livorno habbia fatto ritenere alcune navi per traiettare soldati et altri bisogni. Accennai di ciò hiersera con la mia et, venendo hora il contino Sassatello, ho voluto dirli questo che è seguito di poi. Sua Santità sta al solito, se ben s’ingegna di mostrare il contrario, et con effetto si va consumando. Ha donato al signor Michele tre galere, di che Alessandrino et tutti hanno molto piacere. Che è quanto m’occorre, et a Vostra Altezzza bacio la mano.
Di Roma li 26 d’aprile 1572.
[Post scritto] L’ambasciatore sudetto m’ha ringratiato della poliza che io feci scriver a Morone, mostrando che, seben Sua Santità non rispose, da quello offitio non di meno si debbe riconoscere il frutto di queste resolutioni che Vostra Altezza intenderà essersi fatte hoggi, sì come dalla lettera di Sua Altezza essera proceduto il donativo delle tre galere, afferma Alessandrino.
a Esser in un primo tempo lo scriba aveva scritto è, che poi ha espunto e sostituito con l’infinito.