Il cardinale Ferdinando al granduca Francesco I, a Pisa

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Roma, 10 marzo 1585

Med. 5092, n° 28 (c. 55r), firma autografa

//c. 55r//
 
Hiersera scrissi a Vostra Altezza per il corriere di Leone quello che s’era potuto ritrarre della salute  del papa, ma perché hoggi su le venti hore il signore Dio s’è compiaciuto di richiamarlo in cielo, et così questa sua morte ha prevenuto quello avviso mio ho voluto espedirle questo corriere espresso, col quale non m’occorrendo dirle altro di più, le bacio la mano.
Di Roma li x di marzoa 1585.

 
a Data segnata errata dallo scrivente: deve intendersi “aprile”. Lo conferma la lettera n° 36 dell’11 aprile che inizia “Scrissi hieri à V.A. la morte del papa”.