[Al sig. Mario Sforza]

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Santa Fiora, 14 marzo 1585

Med. 5092, n° 32/2 (c. 75 rv)

Allegata al n° 32 (cc. 71r-73r)
 
//c.75 r// Si trovano in questa montagna,  et per l’ordinario pochissimo si scostano da Castel del Piano cinquantacinque banditi e vanno a magnare dentro alla terra et nell’hosteria liberamente come se fossero padroni assoluti, et l’offitiale di lì non vuol pigliar querele contr’essi, né dare all’arme quando si vedono né far nulla contra di loro. Glia interessati se ne stanno serrati in casa, et ogni giorno s’ammazza qualchuno.
Giannella con i figli e trenta più d’Arcidosso si sono ritirati nella rocca et ivi si stanno non tenendosi sicuri nelle case. Di questi banditi vi sono sei capi et ogn’uno commanda alla sua squadra, et sono questi Flaminio da Castel del Piano con dieci, Nicolò di Vincenzo d’Arcidosso con nove, Tullio Marchigiano con undeci quasi tutti marchegiani, Middeo da Pian Castagnaro con sei, Picciotto da Pienza con otto, il Frate da Montelatrone et un altro da Seggiano con il resto. Hannob nella compagnia de buoni cavalli et se ne stanno quietamente alla sicura //c.75 v// questi banditi dicono publicamente che vogliono ammazzare cent’homini prima che passi quaresima, hanno cominciato et gli verrà fatto se non ve si piglia altro rimedio. Qui s’è preso buonissimo ordine per non dargli occasione di fare delle insolenze et se ben non ci hanno che trattare si starà provisti per quel che potesse occorrere.
Di Santa Fiora li 14 di marzo 1585.

 
a Gli minuscolo nel testo.
b Hanno minuscolo nel testo.