Il cardinal Ferdinando al principe Francesco [1]
Roma, 28 gennaio 1569
Med. 5085, [già num. 6], cc. 6r-7r.
Communicai con Nostro Signore l’avviso che Vostra Eccellenza mi mandò et mostrò esserli stato sommamente caro per confronto d’altri havutine nel medesimo tempo quasi d’un istesso tenore et per potere con più certo fondamento scrivere, risentendosi che gli si dessero parole et ragguagli diversi dal vero. Il che però mi promesse di fare senza allegare l’autore delle nuove, come Vostra Eccellenza desiderava. È poi stata richiesta Sua Santità di porgere aiuto con le forze proprie et con l’autorità sua appresso li principi alle cose di Francia. Intorno a che ella pare risoluta di nona far alcuna deliberatione se prima non intenda il parere del signor duca nostro padre et di Vostra Eccellenza et la deliberatione che esse faranno nel particolar loro. Al quale effetto intendo stamane di buon luogo che mandarà in breve da quelle il vescovo di Narni, il quale et come informato, et come amorevole del servitio nostro, le farà relatione di tutti li particolari che occorrano in questo caso. Nel resto la corte è così povera di nuove che non mi dà materia di scrivere //c.6v.// né più spesso, né molto a lungo. Io sono a buon termine delle visite, sto bene per gratia di Dio et ogni dì più mi contento et mi compiaccio di questa stanza. Alli 27 di gennaro ecc.
Scritto sin qui m’è comparsa la di Vostra Eccellenza de’ 23 la quale non richiede se non ch’io la ringratii della sua amorevoleza et l’assicuri che io farò sempre de suoi prudenti ricordi quel capitale che debbo et stimarò d’essere amato da lei maggiormente allhora che ella seguiterà di ricordarmi così quel che le occorra per honor mio et per servitio suo.
Hoggi è stato da me il vescovo di Narni mandato da Nostro Signore a darmi conto della espeditione che vuol fare in soccorso di Francia, mostrando che ella sia resoluta mandare per capo delle genti sue il conte di Santa Fiore et che esso vescovo se ne verrà a Fiorenza per intendere, come di sopra dissi d’havere inteso, il parere di Vostre Eccellenze et la loro resolutione sopra l’offerta fatta da loro a Sua Santità per il medesimo conto //c.7r.// l’anno passato col vescovo medesimo. Il quale mi dice che partirà domenica alli 30 et se ne verrà a meza posta. Farà Vostra Eccellenza accoglierlo con ogni honore perché lo merita per la sua amorevoleza verso il nostro servitio, nella quale si confermarà tanto più con queste dimostrationi. Il che non dovrà esser inutile per dopo la sua promotione, che sarà nella prima occasione senza dubio per opinione di chi penetra bene nella mente di Sua Beatitudine.
Il cardinale Capisucco, assaltato da dolori colici di mala et pestifera natura, sta in termine che nessuna speranza vi resta di sua salute, se Dio non provede dell’aiuto suo. S’è valso d’alcune cose della mia cassetta che hanno fatto segno di giovarli, ma troppo debbe essere violento il suo male. Dio li renda salute et a Vostra Eccellenza la conservi con ogni augumento di prosperità.
Di Roma li 28 di gennaro 1569.
a Nel Ms. interl. sup.