Il cardinale Ferdinando al granduca Francesco I, a Firenze [1]
Roma, 6 dicembre 1586
Med. 5092, n° 169 (c. 438r), firma autografa
//c. 438r//
Come io non volsi con la mia lettera se non ponere in consideratione a Vostra Altezza quel che mi accadeva, et ragguagliarla di quel che intendevo nel particolare di monsignor Valerio Orsino [1], così non debbo se non sodisfarmi di qualunche resolutione ella habbia fatta, et non fu già preteso di qua che ella lo proponesse al papa, ma solo si pensò che potesse raccomandare l’intercessione di Virginio [2], dal quale ho ricevuto le lettere che mandò, et ci serviremo passato domane di quelle che si risolverà fare più a nostro proposito come rispondo a lui. Nelli altri due portati da Vostra Altezza mi piace sommamente la speranza che la ne tiene, perché oltra la reputatione, la stimarei anco di necessario servitio, et vorrei bene potere dire d’haverne scoperto maggiore che non ho, ma supplirà forse l’autorità di Vostra Altezza alla quale bacio la mano.
Di Roma li vj di dicembre M.D.LXXXVJ.