Il cardinale Ferdinando al principe Francesco [1]
Roma, 18 febbraio 1569
Med. 5085, [già num 16], c. 30r-v.
La lettera di Vostra Eccellenza non richiede risposta et il carnovale ha di maniera appartato ogni sorte di facende che con questa non m’occorrerà più di quel che si scrisse lunedì col corriere di Lione al secretario Concino. Io non possetti mancare di mostrarmi fautore amorevole al signor Hieronimo Bonello per fare conveniente correspondenza a la volontà che il cardinale suo mostra congiuntissima con la mia. Et poi che tardi si mossono, come havevo detto parere a me ancora, mi bastarà potergli mostrare la risposta cortese che mi fa il signor duca nostro signore della quale vorrò credere che restaranno ben sodisfatti.
Monsignor mio illustrissimo Orsino, partendo questi dì passati per Cosenza, mi pregò molto strettamente ch’io procurassi con Vostra Eccellenza perché ella concedesse a messer Niccolò Giuntini uno di quelli offitii della città soliti darsi a suoi pari, mostrando di conoscerlo per homo da bene et da darle buona sodisfattione dell’opera sua in quel che fusse impiegato. Sua Signoria Illustrissima è molto amorevole nostra onde io, desiderando che se li dia qualche segno //c. 30v.// di stimar le raccomandazioni sue, torno, come ho fatto altre volte costà per il medesimo respetto, a raccomandarglielo et pregarla che lo consoli esso messer Niccolò dove egli le domandi cosa honesta, che le ne haverò non piccola obbligatione.
Al duca mio signore non scrivo perché, non sendo la sua lettera bisognosa di risposta, mi par che bastarà questa medesima a darle nuova di mia salute, che è quel che io le potrei dir di più. Sarà servita baciar la mano a Sua Eccellenza et lei tenermi raccomandato a se stessa et a Sua Altezza, che Nostro Signore Dio doni a tutti quanto io desidero.
Di Roma li xviiii di febraro 1569.