Chellina Titi, Caterina [1]
Nel nome della SS.ma e individua Trinità Padre, Figlio e Spirito santo amen.
Perché il christiano nato in questo mondo per il peccato de nostri primi padri è destinato alla morte, né si trova alcuno di qualsivoglia grado, e condittione che da questa legge incommutabile sia assente, e se bene il tempo incerto è però cosa certa, che d'hora in hora mancando la vita humana, e soggiacendo a continui mali e perigli bisogna ch'ogn'uno sempre tema la propinqua morte, come vien detto dalla verità evangelica che ogn'uno stij sempre vigilante. Onde senza dubio è gran prudenza il star tuttavia preparato il modo che giunti al fin del nostro peregrinaggio non habbiamo a premere in altro che in fissar gl'occhi e il cuore a Dio e chiedere perdono o misericordiade peccati commessi a sua divina maestà per arrivare alla quiete eternafra li beati in cielo. Il che può più facilmente riuscire se ogn'uno sciolto da ogni pensiero delle cose terrene con l'haver prima disposto secondo il suo volere di quelli beni che da Iddio gli sono stati concessi in questo mondo e ciò non si può fare in miglior tempo che quando stiamo bene di mente, senso, vista, loquela, intelletto, et anco di corpo.
Quindi è che io Catterina Chellini fig.a del sig.r Giacinto e ved. rel. del q sig.r Pietro Titi romana, ritrovandomi per la Dio gratia sana di mente, senso, loquela, vista, udito, e intelletto, et anco di corpo ho deliberato di fare questo mio ultimo testamento noncupativo, che di raggione civile si dice senza scritti, ancor che chiuso e sigillato, acciò seguita la mia morte sopra li beni che da N.ro Sig.re mi sono stati concessi non vi possa nascere dificoltà o materia di lite, o controversia, dichiarando farlo in questa forma acciò mentre vivo da nesuno si sappia la mia voluntà, e perciò spontaneamente e in ogni altro miglior modo, che di raggione posso e devo fò questo mio testamento nel modo e forma seguente cioè
Primo incominciando dall'anima come più degna del corpo, e di tutte l'altre cose di questo mondo, quella humilmente, e divotamente racomando all'Onnipotente et Altissimo Iddio commune creatore, alla sua SS.ma Madre Vergine Maria alli santi Giuseppe e Gioacchino, Arcangelo e Angelo custode miei avocati et a tutti li santi e sante della celeste corte supplicando sua divina maestà per l'infinita misericordia, e per l'innefabili meriti della passione dell'unigenito suo figlio Gesù Christo a rimettermi e perdonarmi tutti li miei peccati e quando piacerà a Dio chiamarmi a miglior vita voglio essere seppellita nella chiesa di S Giovanni de Fiorentini con quella minor pompa, e funerale, che meglio parerà e piacerà all'infrascritto mio erede.
Item per suffragio dell'anima mia, e remissione de miei peccati, voglio, ordino e commando, che l'infrascritto mio herede sii obligato spendere scudi cento moneta in celebratione di cento e più messe basse, mentre il mio corpo starà esposto sopra la terra le solite messe di San Lorenzo fuori delle mura, di Santa Maria liberatrice alla colonna di N.ro Sig.re Gesù Christo a San Gregorio, et a San Pietro in Montorio, et il residuo in tante messe basse sino alli detti scudi 100 moneta, quali si debbano celebrare tra il termine di pochi giorni doppo seguita la mia morte, e non altrimenti perché così.
Item per ragione di legato institutione et in ogni altro miglior modo lascio a suor Maria Brigida Chellini mia sorella monacha in San Silvestro a Capo le Case scudi cento annui sua vita durante tantum intendendosi però compresa in detti scudi cento la solita entrata che lei al presente ha e non altrimenti, et anche voglio, che la robba, che sta appresso la medema suor Maria Brigida ogni volta che in tempo della mia morte non me l'havesse restituita, voglio che da nesuno possa essere forzata alla restitutione, ma bensì sii obligata farne tutto quello che da me li è stato ordinato a bocca, e non essere tenuta a render conto a persona alcuna di quello ne haverà disposto e non altri mente perché così.
Item per ragione di legato institutione et in ogni altro miglior modo lascio a suor Maria Titi mia cugina monacha professa nel venerabile monastero di Santa Marta di Roma scudi cento annui d'entrata sua vita durante tantum compresovi però l'entrate che al presente ha e non altrimente perché così.
Item per ragione di legato institutione et in ogni altro miglior modo lascio a sor Maria Madalena Chellini altra mia sorella carnale monaca in San Silvestro a Capo le case altri scudi cento d'entrata annui compresoci l'entrata che la medema ha come sopra, e ciò sua vita durante tantum, con questo però che la med.ma sor Maria Madalena sua vita durante tantum sia obligata con detta entrata farmi dire una messa il giorno per l'anima mia, e secondo la mia intentione, e doppo la morte di detta sor Maria Madalena detto legato annuo conforme l'altri simili debbano recadere all'infrascritto mio erede et il medemo sia obligato farmi dire in perpetuo la detta messa ogni giorno nella chiesa di San Pantaleo, o pure a San Gio de Fiorentini dove meglio al medemo parerà, o piacerà, e non altrimente, perché così.
Item per raggione di legato et in ogni altro miglior modo lascio alle RR Monache di Sant'Urbano di Roma scudi trecento moneta pro una vice tantum altre volta da me promessili conforme appare per scrittura da me fattali et appresso le medemi esistente, con questo però che le dette RR Monache non possino pretendere dalla mia eredità solo che li detti scudi trecento moneta e non altrimente perché così.
Item per raggione di legato et in ogni altro miglior modo lascio al sig.re D Domenico Morgia scudi ottocento moneta per tutto quello il medemo sotto qualsivoglia pretesto potesse pretendere dalla mia eredità, quali denari l'infrascritto mio erede sii obligato consegnarglieli ogni volta non gli saranno stati consegnati da me, o pure tra di noi non vi sii passato qualche aggiustamento, e non altrimente perché così.
Item per raggione di legato institutione et in ogni altro miglior modo che posso e devo lascio al sig.re Ludovico Chellini mio zio scudi venti moneta annui sua vita durante tantum, e non altrimente e questo per tutto quello il medemo possi pretendere sotto qualsivoglia pretesto dalla mia eredità, e non altrimente perché così.
Item per raggione di legato institutione et in ogni altro miglior modo lascio alle sig.re Angela e Brigida de Ruggieri miei nepote scudi quattromila cioè scudi duemila per ciascheduna d'esse sorelle, quali denari segli doveranno consegnare nell'atto che si mariteranno, o monacheranno cioè scudi mille e cinquecento in denari contanti o pure in tanti luochi de monti e l'altri residuali scudi cinquecento in tanti mobili da stimarsi e da apprezzarsi e ciò si debba osservare in ciascheduna d'esse sorelle e non altrimente.
Et in evento che si siano maritate o monacate avanti la mia morte e da me li sii stata assegnata e consegnata la dote in quel caso non intendo che l'infrascritto mio erede sia obligato darli cosa alcuna, e non altrimente perché così.
Item per raggione di legato e per causa di gratitudine lascio ad Agatuccia figliola del sig.r Michel Angelo mio parente tutte le sedie d'appoggio nove di punto francese con le penne che si ritroveranno in mia casa, e ciò per recognitione et ad effetto habbi sempre memoria di me testatrice.
Item per raggione di legato et in ogni altro miglior modo lascio a Maria Almerini mia serva scudi dieci moneta annui, e due stanze sotto il mio palazzo dove al presente habita il filatoraro l'uno e l'altro sua vita durante tantum e non altrimente come anco gli lascio il cortinaggio di filo tinto e questo per tutto quello che la medema possa pretendere dalla mia eredità sotto qualsivoglia pretesto, e questo per la fedeltà della servitù fattami da detta Maria, qual legato come sopra espresso in tutto e per tutto detta Maria lo debba conseguire ogni volta però che in tempo della mia morte si ritroverà al mio servitio, e non altrimente perché così.
Item per raggione di legato e per recognitione lascio al sig.r avvocato Sabatini (?) il Batesimo di San Gio Batta di bronzo, e ciò per affetto e non altrimente perché così.
Item per raggione di legato e per recognitione lascio a Monsig.r Ill.mo e Rev.mo Antonio Altoviti un quadro tondo ovato rappresentante l'Ecce homo pro una vice tantum et non altrimente perché così.
Item per raggione di legato e per recognitione lascio al sig.r Francesco Valle un quadro tondo ovato rappresentante San Gioseppe con il Bambino et al sig.r Antonio Valle suo fratello parimenti lascio un quadro simile rappresentante una donna che tiene molti serpi in mano e questo per l'affetto che li porto e non altrimente perché così.
Item per raggione di legato lascio alla chiesa e sacrestia di San Giovanni de Fiorentini due tapeti grandi quali doveranno servire per la predella dell'altare, e ciò per una sol volta e non altrimente.
Item per raggione di legato lascio scudi dieci moneta per ciascheduno dei miei servitori assieme con il vestito a quelli però che si troveranno al servitio mio in tempo della mia morte e non altrimente perché così.
Item dichiaro che in essecutione del legato fatto dalla bona memoria della sig.ra Margherita Valloni mia madre, che m'ordinò nel suo testamento dovessi fare celebrare mia vita durante due messe quotidiane per l'anima sua, e d'altri conforme di già ho fatto, e seguito a fare, e che doppo la mia morte dovessi erigere due capellanie chiesa di San Silvestro de Capite quali capellanie d'adesso a quando sarò morta le creo e fondo in detta chiesa di San Silvestro con tutti quei pesi et emolumenti nel modo, e forma, che ha disposto detta mia madre, e non altrimenti perché così.
In tutti poi e singoli miei beni tanto mobili come stabili, raggioni, attioni, lochi de monti, crediti, e nomi de debitori qualsivoglia presenti e futuri in qualunque loco posti et esistenti, et a me in qualsivoglia modo e maniera adesso e per l'avenire spettanti e pertinenti mio erede universale fo instituisco, e voglio che sii il venerabile Conservatorio della Divina Provvidenza posto a Ripetta e con questo però che il medemo Conservatorio sii obligato oltre li legati da me come sopra fatti, et oblighi respettivamente farme celebrare in perpetuo ogni giorno una messa per suffragio dell'anima mia, e delli miei antenati, e sii anche obligato sodisfare pontualmente quanto sopra è stato da me disposto, al quale Conservatorio per raggione d'institutione et in ogni altro miglior modo lascio tutti li miei beni, l'universa mia eredità.
E questo dico, e dichiaro, e voglio che sii il mio ultimo testamento, la mia ultima voluntà, e dispositione, quale voglio che vaglia per raggione di testamento noncupativo senza scritti, benché chiuso e sigillato dichiarando come ho detto di farlo in questa forma, acciò mentre vivo a nesuno sia palese la mia voluntà e se per detta raggione non valesse, voglio che vaglia per raggione di colli (?) o di donatione per causa di morte e di qualsivoglia latra ultima voluntà, che meglio pol valere, e sostenere, cassando, e annullando qualsivoglia altra ultima voluntà, e testamento da me sino al presente giorno fatto et in specie uno rogato per gl'atti del Roselli notaio capitolino benché fosse sotto qualsivoglia parola derogatoria alle derogatorie perché questo voglio sia il mio ultimo testamento quale prevaglia e sia preferito a tutti gl'altri non solo in questo ma in ogni altro miglior modo super quibus havendo fatto scrivere il presente testamento da persona a me molto confidente quale havendolo ben letto, e cosiderato per approvarlo lo sottoscrivo di propria mia mano questo dì 31 luglio 1686
Io Caterina Chellina Titi testo e dispongo come sopra mano propria.
L'atto è stato fatto nel palazzo sito alla Lungara solita abitazione della testatrice e consegnato ai padri della chiesa di San Francesco a Ripa.