Il cardinal Ferdinando al principe Francesco [1]
Roma, 14 marzo 1569
Med. 5085, [già num. 43], c. 72r.
Ioseffe Sonsini da Padova, dopo una lite di dieci anni fatta in Siena, dice che havea con tre sententie conformi conseguito un giardino per certo credito suo di danari prestati a Francesco Tommasi et che, non ostante quelle et un rescritto del Niccolino, che le confermava et corroborava, è stato dalla Ruota spogliato del possesso, senza essersi intese le sue ragioni, con riservatione di quaranta scudi, ne quali anco è tale intrigo che non può haverli. Desideraria che la sua ragione fusse intesa costà da Vostra Eccellenza et administratogli giustitia, mostrando che per la via di Siena non debbe aspettar se non spesa et fastidio per la potentia degl’avversarii. Se parrà a Vostra Eccellenza potere far alcuna cosa per sua giusta sodisfattione, io voglio haverglielo raccomandato et pregatala a stimarlo degno di compassione, dicendole che egli è creato del Camaiano, il quale anco ha parte in questa raccomandatione et nel desiderio di questo favore, col quale fine a Vostra Eccellenza mi raccomando in gratia.
Di Roma li xiiii di marzo 1569.