Il cardinale Ferdinando al principe Francesco [1]
Roma, 13 maggio 1569
Med. 5085, [già num. 71], c. 129r.
Nelle cause del signor Sforza et del Grazino s’è fatto quanto feci scrivere al Concino quattro dì sono. Andrassi innanzi aiutandole secondo il bisogno finché si conducano al termine che ciascuno d’essi desidera. L’arcivescovo Verrallo merita (come dissi) che gli faccia piacere et chiede per benefitio di un vassallo di Vostra Eccellenza, a la quale se perciò parerà di poterlo gratificare si harà caro, se non si appagherà sempre di ragione.
L’espeditione del commendator Covo ha da esser con tutta la commodità di Vostra Eccellenza, ch’io perciò li dissi che quella attendesse senza importunarla.
Per ancora non ho visto Pedro Moreno, il quale ella mi raccomanda per un luogo nella Cappella del papa. Quando egli sia qua o mi sia data relatione più particolare delle qualità sue, non mancarò di favorire il desiderio suo, come mi comanda Vostra Eccellenza. Alla quale fra tanto, non havendo altro da dire, le bacio la mano, pregandola a conservarmi la gratia di Sua Altezza come io desidero, et prego Dio perché conservi et accresca ogni loro contenteza.
Di Roma il dì xiiii di maggio 1569.