Il cardinale Ferdinando al granduca Cosimo I [1]
Roma, 13 aprile 1570
Med. 5085, [già num. 115], cc. 226r-227r.
Delli andamenti del Mannello, come che alcune cose mi vengano referte, nessuna ve n’è però di consideratione, il che mi fa passare per hora il suo particolare, con dir solo a Vostra Altezza che s’andrà osservando le sue trame et gli se ne darà conto di mano in mano per poterla servire, se occorrerà, secondo l’ordine et desiderio suo, il quale osservarò fra tanto nel procedere col Musotto et con questi altri, come ero anco per far ordinariamente, prevedendo la mira di questa loro nuova carità, come le accennai.
Della casa per la mia famiglia baso la mano a Vostra Altezza come di favore gratissimo, né resta se non che ella faccia sapere la mente sua a chi hora l’habita, dicendole che bastarà che vi si possa entrare al mio ritorno et ch’io m’ingegnarò di conservarla per il signor don Pietro di maniera che sempre s’habbia a sodisfare di questa mia commodità.
Della gratia che mostra havermi fatto della casa sua del Canto le resto infinitamente obligato, et come ch’io non habbi mai //c.226v.// dubitato d’havere a scoprire ogni dì maggiore et più liberale la bontà sua verso di me, tuttavia mi son compiaciuto sopramodo di questo lume particolare che per hora gl’è piaciuto darmene. Circa questa di Roma, havendo ella visto il mio bisogno, so esser superfluo dirle altro se non che di qualunche cosa ella farà per honore et commodo mio mi sforzarò di mostrarmi meritevole con la medesima gratitudine et osservanza che le ho tenuta sempre. Col qual fine prego Nostro Signore Dio che le doni tutta quella prosperità che desidero.
Di Roma li xiii di aprile 1570.
[Post scritto] Sendomi occorso d’esser con Nostro Signore per altro, resi gratie a Sua Santità di quel che haveva passato col cardinale Montepulciano nel particolar mio che scrissi a Vostra Altezza, mostrandoli la medesima pronteza negl’altri servitii suoi che havevo fatto in quello. N’hebbe molto piacere et mi replicò che verso la persona mia //c.227r.// havea gran buona volontà come io conoscerei alla giornata in ogni sorte d’occasioni nelle quali non aspettaria d’esser richiesta, quando alcuna se le offerisse per mea.
a Annotazione di Cosimo I: “Delle case di qua e delle di là che ci advisi il particolare e lo scriva all’Ammanato che l’ordineremo”.