Il cardinale Ferdinando al granduca Cosimo I [1]
Roma, 14 aprile 1570
Med. 5085, [già num. 116], c. 229r.
Sendo tanti gl’obblighi miei con la bontà di Vostra Altezza bene potrebbe per se stessa persuadersi che, come io soglio in tutte le cose sue liete, così mi sia allegrato in questa nuova sua resolutione di casarsi, venendo massimamente certificato da Nostro Signore, da cui per ciò fui chiamato stamane, che ella con pensiero giustissimo et cristiano habbia mirato al servitio dell’anima sua et a quella honesta quiete che havea potuto hormai pretendersi. Tuttavia ho voluto anco sodisfare a me stesso di dare segno in queste poche righe a Vostra Altezza del contento mio, con certificarla ch’io sto supplicando Nostro Signore Dio che le prosperi questa attione con tanti et sì felici anni, quanti richiede il servitio nostro et me conservi sempre nella gratia sua, come ricerchi la gratitudine dell’animo et la osservanza ch’io le terrò perpetuamente. Et con ogni affetto le baso la mano.
Di Roma li xiiii di aprile 1570a.
a Annotazione di Cosimo I: “Rispondasi al cardinale che noi siamo certi che li nostri contenti saranno sempre li sua”.