Il cardinal Ferdinando al principe Francesco [1]
Roma, 6 marzo 1571
Med. 5085, [già num. 175], c. 358r-v.
Havendo mandato il cardinale Orsino un pezo di albernuzo a Fiorenza per tignere, fu ritenuto et dichiarato perso da quelli ministri della doana, dove s’era portato liberamente non pensandosi o sapendosi che vi potesse essere bando che ciò proibisse. Io non voglio disputare sopra il fatto loro, ma, presuponendo che così habbino potuto fare, desidero che Vostra Altezza si contenti che sia fatto tignere da Pierino del Nente secondo l’ordine che n’havea et poi ne faccia gratia al suddetto cardinale et a me, comandando che mi sia mandato da lui. Così verrà sodisfatto a gl’ordini della città, et ella s’obligarà tutte due noi con questa gratia, della quale la supplico, et con ogni effetto le baso la mano.
Di Roma li vi di marzo mdlxxi.
[Post-scripta] Varie sono state et sono le opinioni della corte intorno a quel che della Lega porti questo corriere di Spagna, dando occasione al discorso la molta secreteza che se ne tiene. Quel che io della verità n’habbi inteso et come lo vedrà Vostra Altezza dalla alligata ch’io scrivo al gran duca con quel più che occorre delle cose nostre, ch’io per ciò a lei non le replico. Con essa va un memoriale del cardinale de Grassi, nel quale prego Vostra Altezza che faccia lei ancora la parte sua, meritando egli che gli si dia qualche sodisfattione. //c.358v.// Delle due alligate lettere del cardinale di Loreno la per Vostra Altezza è stata aperta da me per errore.