Il cardinal Ferdinando al granduca Cosimo I [1]
Roma, 19 giugno 1571
Med. 5085, [già num. 231], c. 480r-v. Lettera integralmente autografa.
Ier il vescovo de Salviat (sic!) mi disse da parte di Sua Santità che i scrivessi a Vostra Altezza di mia mano certi particulari che lui haveva passato con Sua Santità di certi avisi che ci eran venuti dalla corte di Francia dellea cose che si vanno scroprendo di mal animo che si vede che anno questi spagnoli verso della casa nostra. Li qual particulari il vescovo ciese licentia al papa di farli saper a Vostra Altezza. Si dette lor fine che ho detto di sopra col che io ne scrivessi. Vedendo io che questo ragonamento era stato molto lungo et che malamente si poteva scriver sì da me tanto apuntatamente, quanto da chi era stato fatto, ordinai al vescova Salviati che ne dessi conto particular ab Vostra Altezza come fa co questa qui aligata, avertendo che al vescovo non li era stato ordinato //c.478v.// che lui ne scrivessi, sapendo io quanto il vescova habbia a quore le cose nostre et il desiderio che a Vostra Altezza che lui torni in Francia mi par che ne il ringratiac Vostrad Altezza il papa del quaioe li fa fattof, potrebbe co sua lettera et più efficaceme (sic!) di suo pugno ringratiar Signoria Vostra de aviso et ancora esortarlo a mandar il vescovo in Francia havendo il papa aperto la strada a Vostra Altezza che lo possa consigliar delle cose di Francia.
La prego a perdonarmi se so passato troppo inanzi con lo scrivere, rimettendomi in tutto al suo prudentissimo giuditio.
Fo fine di Roma alli 19 di giugno 1571.
a Segue ch barrato.
b Segue a ripetuto.
c Seguono lettere barrate.
d Seguono lettere barrate.
e Segue mi barrato.
f Segue pro barrato.