Il cardinal Ferdinando al principe Francesco [1]
Roma, 6 luglio 1571
Med. 5085, [già num. 244], c. 516r-v.
Al ricevimento d’Alessandrino haveva Vostra Altezza dato buonissimo ordine et bene so che si trattarà con lui in modo che se ne partirà sodisfatto.
Il signor Adriano se n’andò a casa, talch’io non ho potuto far altro che ragionar di lui così dalla lunga col vescovo Salviati, che sarà buono per trattar con lui in tutti quelli modi che vorrà Vostra Altezza la quale, se vi ha inclinatione et lo stima buono per il suo servitio, non so quanto debba differire qualche sorte di pratica sendo hoggi cercati con instantia homini di minore conditione di lui.
Per quanto starà in me, l’ambasciatore catolico non saprà quel che trattiamo col cesareo et poco dell’altre cose nostre, havendolo io conosciuto già un pezo per quello che Vostra Altezza mostra scoprirlo verso di noi.
Al padre frate Francesco Figueroa farò molto volentieri accoglienza et favore sempre che verrà da me, dovendolo ad altri respetti et alla volontà di lei particolarmente. Alla quale raccomando con ogni efficacia il dottor Carlantonio Pozzo, nipote del presidente del Senato di Savoia, nel desiderio che ha d’un luogo nella Ruota o di Firenze o di Siena, et la prego, che in gratia del cardinale Bobba, signore molto amorevole nostro, //c.516v.// le piaccia ponerlo in memoria fra quelli che la vorrà eleggere poi che vale quanto richiede il carico che gli s’imponesse. Col qual fine resto raccomandandomi con tutto il core nella buona gratia di Vostra Altezza.
Di Roma li vi di luglio 1571.