Il cardinal Ferdinando al principe Francesco [1]
Roma, 15 marzo 1572
Med. 5087, n. 28 (c. 78r).
Il Commendator maggiore hiersera andò a Palo per sodisfar a Farnese et stasera così lui, come il cardinale Servantes et il maestro di camera saranno a Civitavecchia con animo di non perder il buon tempo et toccaranno a Livorno. Di che ho voluto avvisarla con questo corriere espresso per sodisfar a quel che Vostra Altezza me ne comandò. L’ambasciatore cesareo hebbe piena notitia dell’offitio che si fece per l’elettione, come io scrissi, insieme col parer suo circa il tirarlo innanzi. Di lui, di Morone et dell’altre cose, scrivo largamente quel che Vostra Altezza vedrà dall’alligata mia al granduca. Il che fa che, non havendo che dire in risposta delle sue ultime de’ 7, sia breve con questa mia. Dolgonsi stranamente li preti reformati del cardinale di Monte, né più vogliono servirlo, ond’è che il papa sia molto sdegnato et che Farnese s’affatichi perché non si venga a peggio ch’a esilio. Col qual fine a Vostra Altezza bacio la mano.
Di Roma li xv di marzo 1572.