Il cardinal Ferdinando al granduca Cosimo I [1]
Roma, 28 aprile 1572
Med. 5087, n. 63 (c. 161r).
L’ambasciatore di Spagna mi fa intendere che espedisce un corriere a Vostra Altezza per pregarla a mandare quanto prima le galere et ha creduto che una lettera mia non sia per essere inutile in cosa che egli tanto stima. Però vengo a pregarla che gli mostri et con effetto usi ogni pronteza in questa parte che riguarda il servitio publico, che tanto suol esserle a cuore, che io lo giudico molto ben fatto per ogni respetto et me ne terrò anco honorato da lei. La quale saprà che hieri il papa hebbe un accidente tale che per un pezo fu stimato morto, poi si rihebbe et mangiò al solito, ma stanotte et stamane è stato senza gusto et recusato il cibo interamente onde volevano nutrirlo per forza. Può stimarsi morto et si fanno tutte le provisioni di sede vacante. Che è per fine et a Vostra Altezza bacio la mano.
Di Roma li 28 di aprile 1572.