Il cardinale Ferdinando al granduca Francesco I, a Pisa [1]
Roma, 18 febbraio 1585
Med. 5092, n° 20 (c. 47r), firma autografa
//c.47r //
Il vescovo di Nepi [1] d’ordine del papa mandato a Savello [2], disse che doveva dire a Sua Santità che fin d’ottobre 1583 (et non dice il dì) il signor Paolo [3] sposò solennemente la Corambona [4], pretendendo haverne licenza da Sua Santità, et havendo consultato il fatto con teologi, che gl’havevano risposto, che così poteva et doveva farlo. Qui si sono riviste tutte le scritture passate, dalle quali parendo a Sua Santità fin’hora, che resulti il contrario, mi si è mostrata resoluta stamane di fare ogni dichiaratione et decreto che bisogni irritante, et io l’ho solo pregata di farlo più secretamente che si può per non desperarlo; et dishonorarlo interamente, poiché egli raccomanda la sua reputatione, et quando sarà bene visto et discusso tutto il fatto, io, non deviando il negotio dal suddetto filo, farò opera che egli resti capace dello stato in che si trova, et poi se ne stia nella sua buonora. Ho voluto dirlo a Vostra Altezza con questa occasione soggiugnendo, che la cosa passa chetamente come desidero che sia costà. Et intanto le bacio la mano.
Di Roma li xviij di febraro M.D. LXXXV.